domenica 21 giugno 2009

Chemtrails: una pioggia tossica causa malattie in una cittadina dello stato di Washington (U.S.A.)

Nel mese di marzo del 2008, in seguito ad una serie di precipitazioni piovose sulle città della provincia di Imperia, si verificarono diverse richieste ai pronto soccorso per nausea, vomito, diarrea. In pratica, coloro che si erano bagnati sotto quelle solo apparentemente innocue piogge, si ritrovarono vittime di sintomi più o meno gravi. Che cosa era accaduto? Che cosa contenevano quelle piogge? Un fenomeno del tutto simile era occorso nel 1994, in una cittadina dello Stato di Washington, Oakville.

Pubblichiamo la traduzione del parlato tratto da un reportage televisivo del programma Unsolved mysteries: una puntata fu appunto dedicata al fenomeno della strana sostanza gelatinosa caduta, in seguito ad alcuni temporali. Per un inquadramento del tema, si legga Le cellule di Kerala ed i polimeri di ricaduta, 2009. Ringraziamo l’amico Mr X per la traduzione.



Nell’agosto del 1994 una sequenza bizzarra di eventi iniziò a verificarsi nella piccola città di Oakville (Washington). Delle gocce gelatinose, composte di materiale biologico, cominciarono a riversarsi su un’area di oltre 20 miglia quadrate durante un temporale. Ciò avvenne per ben sei volte durante il 1994 e continuò a succedere periodicamente, sino all’ultimo caso segnalato durante la terza settimana del giugno 1997.

Questi strani fenomeni atmosferici non erano, in linea di massima, conosciuti al di fuori di Oakville sino a quando, in un episodio di “Unsolved mysteries”, trasmissione presentata da Robert Stack ed andata in onda giovedì 8 maggio 1997, si approfondì l’argomento.



[TRASMISSIONE – VIDEO]

Introduzione – Robert Stack: “Cadde dal cielo per portare devastazione sulla terra. Sembra un film di fantascienza mostruoso, ma per il paese dello stato di Washington non ci fu alcun piacere nell’assistere ad un flagello ripetutosi più volte nel 1994. Per ben sei volte fummo colpiti da tale pioggia: dozzine di cittadini locali si ammalarono e molti animali domestici o di piccola taglia morirono”.

“Tutto accadde ad Oakville, Washington, un paese di 665 persone. Qui ad Oakville le nuvole coprono il cielo quasi ogni giorno, portando piogge sino a 275 giorni l’anno. Così, la mattina del 7 agosto 1994, quando cominciò a piovere a dirotto, nessuno si preoccupò particolarmente, sino a quando capirono che non si trattava di normale pioggia, ma di piccole gocce di gelatina appiccicosa. Se ne riversarono grandissime quantità su un territorio di 20 miglia quadrate e parve di assistere ad un cataclisma”.

Maurizio Gobeil (cittadino locale): “Io mi ammalai, mia moglie e mia figlia si ammalarono ed ogni persona che era stata qui si ammalò”.

Beverly Roberts (cittadino locale): “Moltissimi nell’intero paese ebbero un malanno simile all'influenza, ma si trattava di un'influenza piuttosto grave che si protraeva dalle sette settimane ai due o tre mesi”.

Robert Stack: “La polizia locale fu tra le prime istituzioni a dare notizia della sconcertante precipitazione. L’ufficiale David Lacey, alle 3 di notte, era di pattuglia con un amico, mentre il temporale aveva inizio”.

David Lacey (agente di polizia): “Avviammo il tergicristallo, ma il parabrezza cominciò ad imbrattarsi tanto da non poter più vedere. Ci guardammo l’un l’altro e pensammo che quella sostanza appiccicosa non potesse essere nulla di normale. Non ci troviamo in chissà quale luogo, dunque da dove arrivò quella sostanza?”.

Robert Stack: “L’ufficiale Lacey entrò in una stazione di benzina per ripulire il suo parabrezza. Come precauzione indossò un paio di guanti in lattice”.

David Lacey (agente di polizia): “La sostanza era molle: era come avere della gelatina tra le mani. Si poteva stringere tra le dita. Sapevamo bene che si trattava di qualcosa mai visto prima. Pensammo subito che non fosse nulla di naturale”.

Robert Stack: “Anche Dotty Hearn, cittadina locale, rimase sconcertata. Quando uscì quella mattina, nonostante il temporale fosse cessato, vide che quelle gocce gelatinose erano ovunque”.

Dotty Hearn (cittadina locale): “Sembrava grandine immobile sul legno e su ogni altra cosa, così andai a vedere e la toccai. Non era grandine. Era una sostanza gelatinosa”.

Robert Stack: “Dal pomeriggio di quel giorno l’ufficiale Lacey si ammalò inspiegabilmente”.

David Lacey (agente di polizia): “Giunsi al punto in cui mi era difficile respirare. Iniziai a pensare che, qualsiasi cosa fosse quella sostanza, mi aveva causato una brutta malattia, facendomi ammalare come mai successo prima, al punto da immobilizzarmi”.

Robert Stack: “Dall’altra parte del paese anche Dotty Hearn non si sentiva molto bene”.

Dotty Hearn (cittadina locale): “Cominciai a sentirmi stordita e ad avvertire dei capogiri. Pian piano peggiorai e, più passava il tempo, più avvertivo una forte nausea”.

Robert Stack: “Un’ora più tardi i figli di Dotty ritrovarono la loro madre sdraiata sul pavimento del bagno”.

Sunny Barclift: “Mia madre era pallida, aveva freddo ed era molto sudata. Stava vomitando, aveva forti vertigini e lamentava il fatto di avere problemi alla vista”.

Robert Stack: “Dotty trascorse tre giorni in ospedale. Lì le diagnosticarono "una grave infezione interna all’orecchio”.

Sunny: “Per qualche motivo, mentre stavamo per andar via, mi ricordai della sostanza e mi chiesi se forse questa avesse avuto qualche tipo di effetto su di lei. Perciò pensai subito di portare un campione di quel materiale gelatinoso all'ospedale”.

Robert Stack: “Un tecnico di laboratorio scoprì il primo indizio allarmante. La sostanza conteneva cellule di sangue umano, ma non si riuscì a stabilire esattamente che cosa fosse davvero. La sostanza viscosa fu prontamente spedita al Dipartimento della Salute dello Stato di Washington per ulteriori analisi”.

Mike McDowell (microbiologo, WSDH): “Era una sostanza molto uniforme. Non c'era nessuna struttura che potevamo vedere in modo chiaro usando un microscopio. La sottoposi a vari esami microbiologici e tentai di isolare i batteri”.

Robert Stack: “Mike McDowell scoprì che la sostanza si stava letteralmente collegando a due specie di batteri, uno dei quali si può ritrovare nel sistema digestivo umano”.

Sunny: “La considerazione iniziale fu che probabilmente si trattava di qualche rifiuto, materiale proveniente da un aereo di linea, ma l’ipotesi era da scartare, in quanto, secondo la regolamentazione della F.A.A. gli scarichi materiali degli aerei sono tinti di colore blu. Questa sostanza non era blu, ma trasparente come il cristallo”.

Robert Stack: “Le piogge gelatinose su Oakville ebbero luogo sei volte in un periodo di tre settimane. Molte persone si ammalarono e molti animali morirono dopo essere stati a contatto con queste gocce tossiche. Ma la natura della sostanza ed ogni possibile collegamento con il contagio, rimasero un mistero. Dotty portò un campione della sostanza ad un laboratorio di ricerca privato”.

Tim Davis (microbiologo, laboratori di Amtest): “Qui abbiamo il campione 128-76. Vidi ciò che considero una cellula eucariote, ovvero una cellula che ha un nucleo definibile e che è presente in più animali”.

Robert Stack: “Traduzione? La sostanza era viva. Com’era possibile che una simile sostanza vivente fosse arrivata da sola nelle nubi? Era inverosimile come la stessa sostanza. Inevitabilmente il sospetto fu diretto verso il mondo militare. L'Aeronautica militare negò di conoscere la sostanza nonché il coinvolgimento nella sua creazione o dispersione. Tuttavia cittadini locali non ne furono per niente convinti”.

Sunny: “Vedemmo un gran numero di aerei militari sorvolare questa zona prima di questo evento”.

Dotty: “Quasi ogni giorno vedevamo elicotteri neri volare a bassa quota. Pensammo anche alla possibilità di un loro coinvolgimento”.

Maurice: “Rilasciarono sostanze nell'aria ad ogni loro comparsa. Sono stati compiuti esperimenti su tutta questa area. Ci sono luoghi nei quali non si può andare”.

Robert Stack: "Parafrasando si tratta di guerra biologica. Tuttavia appare improbabile, se ricordiamo le severe restrizioni internazionali circa gli esperimenti con armi biologiche in aree popolate (ciò non corrisponde a verità, n.d.t.). Attualmente è impossibile stabilire che cosa fosse quella sostanza o da dove venisse. Sfortunatamente tutti i campioni di questa sostanza si sono persi e con essi sono stati vanificati altri possibili studi. Forse le risposte arriveranno un giorno non molto lontano, quando dal cielo cadranno nuovamente queste gocce gelatinose su qualche altra piccola comunità”.

Fonte: Tanker Enemy

9 commenti:

  1. Non bastavano i siti fake (falsi), ora manda anche porcate simili in giro, spacciandosi per Straker.
    Non c'è più limite a nulla.
    Peyote, cùrati che sei malato grave, coglione.

    Questi idioti sono proprio alla frutta, finiti, polverizzati, soli e abbandonati e se non erro questo deficiente fa pure un lavoro statale di "responsabilità" che teoricamente dovrebbe essere dalla parte dei cittadini onesti.

    Criminale...ma tanto prima o poi, tanto va la gatta al lardo...

    RispondiElimina
  2. ecco qua l'idiota che si spaccia per Straker.
    Una vecchia conoscenza:

    IP Address 151.68.209.135 [G.E.O. Pierluigi Maschietto]
    Country Italy
    Region Lazio
    City Rome
    ISP Iunet
    Returning Visits 126
    Visit Length Multiple visits spread over more than one day
    VISITOR SYSTEM SPECS
    Browser Chrome 1.0
    Operating System WinVista

    Cambiano i nick ma gli idioti restano idioti.
    Che figura di merda!!

    RispondiElimina
  3. http://www.adelphiana.it/pdf/mordecai.pdf

    "Un mondo di cospiratori" di Moerdecai Richler

    DIFFONDETE!!!

    RispondiElimina
  4. Criminale.
    E' stato denunciato, si sente intoccabile e continua a diffamare e minacciare.
    Tanto va la gatta al lardo...

    Host Name net-93-145-128-17.t2.dsl.vodafone.it
    IP Address 93.145.128.17 [IlPeyote (M.Sala)]
    Country Italy
    Region Lombardia
    City Milan
    ISP Vodafone Omnitel N.v.
    Returning Visits 0
    Visit Length 50 mins 13 secs
    VISITOR SYSTEM SPECS
    Browser Firefox 3.0
    Operating System WinVista
    Resolution 1024x768

    RispondiElimina
  5. il peyote, dalla fogna, si dimena.

    Lo ripeto, cambia nome l'omino senza palle, non vuole farsi beccare.
    Di cosa ha paura?
    Non ha paura, vive al buio ed è sempre più solo.
    Dai, confessa, il tuo capo tremulo ti obbliga a fare questo eh?

    il suo IP (o quello di un suo complice, Skeptic, che lascia messaggi per interposta persona):

    Host Name
    IP Address 94.160.183.225
    Country Italy
    Region Lazio
    City Rome
    ISP H3g Italy
    Returning Visits 129
    Visit Length 4 mins 17 secs
    VISITOR SYSTEM SPECS
    Browser Firefox 3.0
    Operating System WinXP
    Resolution 1024x768

    RispondiElimina
  6. Si sponsorizzano tutti insieme appassionatamente [ QUI ] eppoi fanno a gara per scrivere cose come: "Non sono stato io, è stato lui, è stato l'altro, io non li conosco... etc.". Non ci interessa chi di voi fa questo o quello, poiché siete (tutti indistintamente) uguali e corresponsabili delle medesime azioni. Arrangiatevi.

    RispondiElimina
  7. orsovolante il pazzo, continua con i suoi deliri da postazione fissa:

    Ip Addresses Assigned To First Dsl Subscribers (91.81.198.96)
    Rome, Lazio, Italy

    RispondiElimina
  8. ENAV ed ENAC continuano a scaricarsi vicendevolmente il barile e nel frattempo le città sono esposte al massimo pericolo!

    VERGOGNOSI E CRIMINALI!

    Ho già accennato che qui a Cagliari il vento ha cambiato direzione, da maestrale a libeccio.

    I tankers hanno imperversato pesantemente tutto il giorno fino a creare un ammasso nuvoloso artificiale haarpizzato proprio sopra la città.

    Gli aerei partiti da Elmas (verso sud ovviamente) hanno compiuto una stretta virata a sinistra subito dopo il decollo per evitare di passare dentro il lavoro sintetico creato dopo ore ed ore di irrorazioni.

    Questo significa che tutti, dico tutti, gli aeromobili (visti da me ) sono passati esattamente sopra la città (ESATTAMENTE SOPRA CASA MIA IN CENTRO) mentre dovrebbero essere vettorati sul mare per poi dirigersi verso la rotta pianificata.

    Un aereo in decollo è nel momento più critico del suo volo e potrebbe essere soggetto ad una qualsiasi emergenza (piantata motore, vite piatta, ecc).
    In queste condizioni, con i motori in potenza di decollo, un qualsiasi grave problema che dovesse portare ad un crash, causerebbe un'ecatombe in pieno centro cittadino.

    Ricordo la voce presupponente del funzionario che rispondeva alle domande di Rosario a proposito di aerei che volano sopra i centri abitati.

    Non bastavano i tankers chimici, ora sulle nostre teste ci passano anche i voli commerciali.

    Chi autorizza tali manovre pericolosissime ed illegali, mio nonno?

    RispondiElimina

NOTA BENE: tutti i commenti sono sottoposti a moderazione e quindi non saranno subito leggibili. Evitate perciò di inviare un unico messaggio diverse volte. Grazie per la pazienza e la collaborazione.

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.