lunedì 3 agosto 2009

Moria dell'avifauna in Sardegna (articolo di Marcello)

Da appassionato di ornitologia, un fenomeno che ho potuto osservare, in questa estate 2008, è stata l'assenza di balestrucci, che hanno cominciato a diminuire di numero già qualche anno addietro, mentre oggi risultano totalmente scomparsi. Stranamente alcuni topini (specie di rondoni di montagna simili ai "cittadini", ma dalla livrea marrone) hanno cominciato a nidificare in alcune edifici dei centri abitati, segno, a mio parere, che in montagna stiano scarseggiando gli insetti.

Tutti gli anni una ballerina gialla nidificava in un anfratto di un vecchio casolare, ma quest'anno non l'ho rivista. Anche le cinciallegre non sono più tornate. Ho notato anche comportamenti "anomali" delle specie dell'avifauna che un tempo intrecciavano i loro voli nel cielo di Sardegna: ad esempio, alcune taccole che la mattina ed il pomeriggio saltellavano sul terrazzo dell'abitazione in cui vivo, per chiedere da mangiare e bere - facevo trovare loro delle briciole di pane, delle granaglie ed una ciotola d'acqua - nel periodo della nidificazione, un giorno sono tornate con uno dei loro nidiacei e lo hanno abbandonato sul poggiolo. Il pulcino era malato e, pur essendo abile al volo, si lasciava avvicinare ed aveva una strana espressione come di tristezza. L'ho preso delicatamente in mano e pareva sano di costituzione, ma sembrava soffrire di una forma di autismo animale. L'ho lasciato girovagare e l'ho nutrito e, non potendo far altro, l'ho lasciato andare al suo destino quando ha deciso di riprendere il volo.

Quest'anno più che mai diverse specie di falchi si sono dovute spingere in città per trovare il loro cibo: spesso li ho visti mentre scendevano in picchiata sui rondoni anche a pochi metri dalle finestre. Ho scorto un falco pellegrino che aveva ghermito un piccione.

Un assiolo ogni anno nidificava in un antico monastero di fronte casa, il suo verso caratteristico, chiù, mi faceva compagnia nelle notti estive. E' sparito, mentre nel campanile dello stesso convento sono ormai pochi i colombi che nidificano.

Sono tutti segni, come la moria delle api, che dovrebbero realmente indurci a riflettere, ma che passano del tutto inosservati alla maggior parte delle persone.

Articolo correlato: Zret, Scie chimiche ed avifauna cittadina, 2008

4 commenti:

  1. Quando le api scompariranno, agli uomini resteranno solo quattro anni di vita.

    A.Einstein

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  2. Ciao Mike... avete visto stamattina cosa sono riusciti a fare i bastardi? Cielo completamente coperto e stranamente niente pioggia... già dalla mattina presto era un cielo disegnato da nuvolette a pettine dal riflesso fuxia acceso... che dire un ritorno in grande stile... ma già vi piantate un giorno o l'altro con quei cazzo di aerei!!!!!

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  3. "ma già vi piantate un giorno o l'altro con quei cazzo di aerei!!!!!"

    Sottoscrivo!

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  4. (Ogni tanto qualcuno si pianta...)

    Queste scomparse (anomalie e morie) non solo non vengono osservate della maggior parte, ma quando si avvia il discorso con l'intenzione di provocare una qualche reazione, il risultato è : nessuna reazione. Teste vuote e sguardi assenti. Ma prova ad accennare al superenalotto e vedi ...
    Ciao

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