domenica 7 febbraio 2010

Nubi fantasma in Germania

Pubblichiamo un ampio stralcio di un articolo elaborato dai due scienziati tedeschi Grazyna Fosar e Franz Bludorf, di cui in Italia è stato tradotto ed edito un solo saggio, ossia "L’intelligenza in Rete nascosta nel D.N.A.", Diegaro di Cesena, 2007. L’excerptum concerne un caso importante nella storia delle scie chimiche, ossia l’osservazione, in due circostanze, di strane formazioni nuvolose per opera del meteorologo tedesco Jorg Asmus [ VIDEO ]. Come fu appurato in seguito, erano scie generate da aerei militari che avevano rilasciato enormi quantità di chaff (fibre di alluminio impiegate per confondere i radar), nell’ambito di un’esercitazione che sia la N.A.T.O. sia le Forze aeree tedesche negarono di aver mai compiuto, contro ogni evidenza. Sebbene gli autori, noti per aver studiato anche H.A.A.R.P. ed il suo collegamento con le alterazioni delle correnti a getto, si premurino, temendo di sbilanciarsi, di affermare che la dispersione di chaff non è attinente con le chemtrails, va precisato, invece, che si tratta di una delle tante forme di avvelenamento della biosfera, come le piogge artificiali provocate dal tossico ioduro d’argento.

In alcuni studi svolti in tempi successivi (in seguito alle segnalazioni del meteorologo Gunther Tiersch - meteo ZDF del 14/01/2009) ed eseguiti dal Professor Hans Juergen Hoffmann,
risultò quanto segue:

"Dalle analisi risulta che le componenti principali sono alluminio, silicio, magnesio, calcio e boro. Sembra un normale materiale di vetro. Con ulteriori metodi di analisi abbiamo cercato di definire gli altri contenuti metallici e siamo arrivati a 60% di alluminio e 40% di vetro. Da sottolineare l’alto contenuto di alluminio che dovrebbe essere minore. Le fibre sono rivestite di alluminio. Si tratta di E-Glas, una variante di vetro economico. Le misurazioni evidenziano che lo spessore non è come ufficialmente dichiarato, ovvero di 100 micrometri ma di 25, quindi molto inferiore. Come tutte le fibre di vetro anche queste tendono a rompersi con facilità e se non sono protette, si frantumano in piccoli pezzi. Il fatto che siano rivestiti di alluminio, riduce in un certo qual modo la loro fragilità, ma non in maniera significativa".

Ringraziamo Mr.X per la traduzione.

Almeno in un caso i manipolatori del tempo hanno commesso un errore che ha permesso agli scienziati di svelare il loro inganno. Avvenne il 19 luglio del 2005, quando il meteorologo Jörg Asmus del Servizio meteorologico tedesco, durante un bollettino sul tempo, fece un'osservazione strana. Egli rimarcò che, nella regione del Mare del Nord, il radar meteorologico mostrava una struttura ondulata che si spostava verso est, aumentando notevolmente di lunghezza, fino a dipanarsi per diverse centinaia di chilometri fino al Sauerland. Allo stesso tempo da nessuna parte delle zone coinvolte caddero precipitazioni come si sarebbe atteso con una tale copertura nuvolosa. Asmus chiese le immagini satellitari del periodo e queste portarono ad un'altra sorpresa: sulle immagini satellitari non si vedeva alcunché.

La striscia strana di "nuvola fantasma" non era visibile sull'immagine satellitare. Che cosa aveva registrato il radar meteo? Echi di radar sono causati da riflessioni di radiazioni elettromagnetiche (raggi radar) su materia solida. In questo modo, si vedono non solo gli aeromobili o altri velivoli sugli schermi radar, ma anche le nuvole che in realtà sono composte da piccole gocce d'acqua o cristalli di ghiaccio nonché nuclei di condensazione da cui il fascio radar viene ugualmente riverberato. In questo caso, però, “qualcosa” dovette aver prodotto l’eco radar che per l’occhio nudo (ma anche per il satellite) era rimasto invisibile!

Un difetto radar meteo poteva essere escluso. La “nube fantasma” fu segnalata da diverse stazioni meteorologiche. Echi di disturbo, come, ad esempio, le cime delle montagne o altri grandi oggetti fisici, sono stati esclusi, visto che la nube si muoveva, seguendo la corrente dominante verso l’est pianeggiante o collinare. A causa dell’imponenza del fenomeno non poteva trattarsi di cherosene di aerei, di stormi di uccelli o di emissioni industriali.

Doveva trattarsi di una nube artificiale composta da particolato sospeso nell'aria, per esempio, di alluminio, plastica o fibra di vetro. Questo particolato deve essere stato abbastanza grosso da fungere da nuclei di condensazione per la formare la nuvola ed abbastanza piccolo in modo da restare un paio d'ore in aria. Questo particolato esiste. Si chiama “chaff” ed è rilasciato dalle forze armate in atmosfera. Scopo dell'esercitazione è quello di creare proprio questi falsi segnali sugli schermi radar in caso di emergenza, ovviamente, per ingannare un potenziale nemico.

Il controllo del traffico aereo tedesco non rilevò alcun tipo di interferenza nello stesso periodo, dal momento che opera su una frequenza diversa da quella del radar meteorologico. La N.A.T.O. e la Bundeswehr declinarono ogni responsabilità.

I meteorologi del Servizio Meteo Tedesco, tuttavia, non si arresero e compirono simulazioni di calcolo con sistemi informatici ad hoc. Si riscontrò che, con le condizioni di pressione atmosferica e del vento rilevate, un rilascio di tale chaff produceva una nube come quella osservata, con l’immissione di tonnellate di particelle per ottenere un effetto su larga scala. Con una simulazione al computer è possibile elaborare dei modelli, ma ci chiediamo se tali modelli si possano tradurre nella realtà.

Jörg Asmus pubblicò un articolo in una rivista scientifica con il titolo provocatorio "Oggetti volanti non identificati nella schermata radar?". Nel suo studio discusse in dettaglio le osservazioni e tutte le spiegazioni possibili, giungendo alla conclusione che fu compiuto qualche esperimento militare segreto. Con questa pubblicazione mise in fibrillazione l’establishment meteorologico tedesco.

Il servizio privato Meteo on line Donnerwetter.de presentò una denuncia contro ignoti al procuratore distrettuale per manipolazione illegale del clima, basandosi sulla Convenzione delle Nazioni Unite. Quando si manifestò nuovamente, nel marzo del 2006, una "nuvola fantasma" sopra la Germania, fece udire la sua voce anche il meteorologo Joerg Kachelmann (una specie di Luca Mercalli italiano, n.d.r.). Con un attacco senza precedenti contro i suoi colleghi scienziati, cercò di rendere ridicola tutta la discussione sulle “nuvole fantasma”. Accusò Karsten Brandt ed i suoi collaboratori di frode. Secondo lui, essi avevano ingannato il procuratore pubblico con la loro denuncia. Nonostante la piattaforma pubblica che Kachelmann aveva scelto per il suo attacco, presentò le sue controdeduzioni in forma “scientifica” non comprensibile per un non meteorologo, ma le sue pseudo-argomentazioni furono respinte da Joerg Asmus in quanto infondate. Ormai il caso aveva creato un gran polverone in modo che alcuni politici cominciarono ad interessarsi della questione.

Il deputato Ralf Briose (Alleanza 90/Verdi), in un’istanza avanzata al Parlamento di Hannover ed al governo della regione della Bassa Sassonia, chiese di chiarire la causa dello strano fenomeno. Poiché le domande del deputato erano troppo specifiche ed i politici non sarebbero stati in grado di rispondere, la richiesta passò alla Bundeswehr (Forze militare federali).

La Bundeswehr rispose all’interpellanza nel modo seguente: “La Bundeswehr non ha eseguito sperimentazioni che abbiano potuto provocare un tale fenomeno". Per la nube del 19 luglio 2005, la Bundeswehr dichiarò di non avere dati disponibili. Per il periodo della seconda "nube fantasma" la notte del 22 al 23/3/2006 ammise, però, che si era svolta un'esercitazione militare durante la quale fu rilasciata una "piccola quantità di chaff (400 km di lunghezza - sic!) che si dissolse dopo circa un'ora”.

Secondo i meteorologi, questo non era affatto sufficiente per spiegare la nube osservata (dimensioni e persistenza). Comunque l'esercito confermò, nella sua relazione, le conclusioni di Joerg Asmus e cioè che soltanto sostanze di tipo militare come le chaff potevano di produrre i segnali radar osservati.

Anche se soltanto in quell’occasione, a Joerg Kachelmann "fu tolto il vento in poppa", benché Kachelmann non abbia rivisto le sue affermazioni.

Allo stesso tempo la Bundeswehr confermò quello che i meteorologi già sapevano: per una nube come quella del 19 luglio 2005 dovevano essere state rilasciate tonnellate di particolato. La Bundeswehr non sarebbe stata in grado - secondo le loro dichiarazioni - né dal punto di vista tecnologico né logistico di rilasciare una tale quantità di chaff. (Sarà stato Babbo Natale… n.d.r.)

Chi fu dunque?

Che la nube fantasma si formò è dimostrabile e, sulle cause, scienziati e personale militare (con poche eccezioni di poco conto) sono concordi.

Quali potrebbero essere stati i fini reali del rilascio di tali enormi quantità di chaff?

2 commenti:

  1. Si, anche i tanker bianchi scianti che vediamo a centinaia sopra le nostre teste, tutti i giorni dell'anno, sono le renne di babbo natale...

    Ottimo articolo, grazie Straker...

    RispondiElimina

NOTA BENE: tutti i commenti sono sottoposti a moderazione e quindi non saranno subito leggibili. Evitate perciò di inviare un unico messaggio diverse volte. Grazie per la pazienza e la collaborazione.

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.